Anomalie di forma del fusto

Asse non rettilineo

Tipicamente un albero cresce in posizione verticale, con il fusto praticamente rettilineo. Altre volte la deviazione del fusto viene indotta da particolari condizioni ambientali: tipico è il caso degli alberi cresciuti in montagna su pendici piuttosto acclivi, i quali presentano un'evidente curvatura della porzione basale del fusto, con la convessità rivolta verso valle.

Tale anomalia prende il nome di sciabolatura, ed è causata dalla reazione della pianta, che tende a orientare nuovamente la propria crescita in direzione verticale dopo che il lento e costante scorrimento del manto nevoso ha piegato il giovane fusto, oppure ne ha fatto ruotare l'apparato radicale. La sciabolatura si riscontra talvolta anche in fusti cresciuti in piano, come ad esempio nei polloni di castagno; in questo caso la curvatura basele del fusto è dovuta alla modalità di ricaccio della ceppaia ed alla iniziale crescita in direzione obliqua per minimizzare l'aduggiamento da parte dei polloni concorrenti.

Nelle zone battute da forti venti dominanti gli alberi in posizione esposta (ad es. le piante isolate oppure al margine del bosco) presentano chiome fortemente asimmetriche e fusto inclinato e curvato. Altre volte le sfavorevoli condizioni climatiche, combinate spesso con particolari predisposizioni genetiche, portano l'albero ad assumere portamenti prostrati, o addirittura striscianti, con formazione di fusti policormici (ad es. il Pino nugo, al limite superiore della vegetazione arborea). Alle curvature del fusto è sempre associata la presenza di legno di reazione (vedasi oltre).

 

Sezione irregolare

In prossimità del colletto è molto frequente rilevare un'irregolarità della sezione trasversale che consiste in ondulazioni più o meno marcate della circonferenza esterna. Tali ondulazioni si presentano come contrafforti basali (tipici di molte latifoglie tropicali) oppure come cordonature che si estendono per buona parte di lunghezza del fusto (tipiche ad es. nel Carpino bianco).

I contrafforti permettono agli alberi di grandi dimensioni di resistere meglio all'azione del vento, mentre le cordonature del Carpino sembra siano dovute ad una differenza di velocità di accrescimento dei raggi aggregati rispetto ai tessuti circostanti.

Un altro tipo di anomalia che si riscontra frequentemente è quella dell'eccentricità del midollo, a cui si accompagna sempre una ovalizzazione della sezione trasversale. Una sezione ovale può essere sviluppata in alberi sollecitati in modo asimmetrico dalla forza di gravità, come ad es. nel caso di fusti inclinati su pendii acclivi o per azione del vento; ad essa si accompagna quasi sempre la presenza di legno di reazione.

 

Eccessiva rastremazione o conicità

Sebbene una variazione di diametro tra la base e la vetta dell'albero sia inevitabile, l'accentuata rastremazione del fusto comporta alcuni inconvenienti nella segagione: tavole tangenziali (le più esterne) aventi minore resistenza meccanica, minore stabilità di forma, maggiori difficoltà di lavorazione, minori rese.

 

Biforcazioni e concrescimenti

Si definiscono biforcazioni quelle zone del fusto da cui si dipartono ad "Y" due rami principali. Sezionando trasversalmente il fusto subito al di sotto della biforcazione, si noterà la presenza di un doppio midollo, derivante dalla saldatura dei tessuti legnosi dei due rami. La fibratura, in queste zone, assume andamenti assai irregolari, che talvolta possono essere sfruttati mediante segagione o tranciatura per ottenere assortimenti molto pregiati per il loro aspetto decorativo.

I concrescimenti sono invece dati dalla saldatura di due alberi della stessa specie inizialmente separati, ma così vicini da venire ad una certa età in contatto, per poi dare origine ad un tratto di tronco saldato e con doppio midollo. Naturalmente, tutto ciò porta ad un deprezzamento del materiale, ulteriormente maggiorato dall'eventuale presenza di inclusioni di corteccia nella zona di tangenza.

Le biforcazioni sono ovviamente più frequenti nelle Latifoglie, dato che nelle Conifere la netta dominanza apicale consente di norma lo sviluppo di un solo getto principale. I concrescimenti invece sono riscontrabili sia nelle Conifere sia nelle Latifoglie.

 

Scrivi commento

Commenti: 0