Finalmente le nuove classi di propensione al cedimento

Recentemente, sono state approvate, e diventano pienamente operative, le nuove "classi di propensione al cedimento" degli alberi, che sostituiscono integralmente la vecchia classificazione istituita dalla Società Italiana di Arboricoltura e denominata FRC.

 

Da tempo circolavano varie versioni delle Classi di Rischio FRC, per cui era nata l'esigenza di riordinarle in modo tale da rendere univoco l'utilizzo della classificazione nei capitolati d'appalto e negli incarichi professionali. All'interno del Gruppo di Lavoro sulla Stabilità degli Alberi della S.I.A. (GLSA) è, quindi, scaturita la necessità ed anzi l'opportunità di effettuare, dopo anni di onorevole uso delle classi FRC, una verifica sia della forma sia dei contenuti delle classi.

 

Il Gruppo si è, quindi, posto l'obbiettivo della revisione della classificazione degli alberi sotto il profilo della stabilità.

Partendo dalla vecchia classificazione, si sono prima raccolte le varie versioni in circolazione quindi, successivamente, si è innescato il confronto sull'effettiva corrispondenza del concetto di rischio, richiamato nella dicitura Classi di Rischio, e il suo significato nella concezione tecnico scientifica attualmente in uso.

 

Il cammino non è stato semplice né, tantomeno, scontato ma, alla fine, è stato predisposto un documento rinnovato condiviso ed efficace, che non stravolge lo schema logico, in modo tale da consentire un indolore passaggio dalla vecchia alla nuova impostazione.

 

In sostanza, si è voluta risolvere la metonimia fra i concetti di Pericolo e di Rischio. 

Il pericolo, infatti,  corrisponde alla propensione al cedimento dell'albero o di sue parti oppure, in termini statistici, alla probabilità che si verifichi un cedimento e questo è ciò che valutiamo con l'analisi visuale o strumentale della stabilità.

Il rischio, invece, è formato dal prodotto tra la pericolosità insita nella pianta (la propensione al cedimento appunto) e la vulnerabilità del luogo di potenziale caduta e, quindi, dalla relazione che lega la probabilità del verificarsi di un evento pericoloso ai danni che questo può provocare alle persone e ai manufatti.

 

In sostanza, e per semplificare, l'albero può essere più o meno pericoloso, invece l'uomo (od i suoi beni) sono i soggetti a rischio in quanto, al realizzarsi del pericolo, possono subire dei danni (per cui non si deve parlare di "rischio di caduta piante" o di "rischio di crollo" ma di "pericolo di caduta" e di "pericolo di crollo").

è il soggetto (la persona o i suoi beni) che rischia di rimanere danneggiato se il complemento oggetto (l'albero) esplica la sua propensione al cedimento.

 

Qui di seguito riportiamo quindi la nuova classificazione della propensione al cedimento degli alberi affinché possa sostituire le vecchie classi FRC nei lavori di valutazione della stabilità degli alberi svolti in Italia.

 

Classe Definizione
 A trascurabile

Gli alberi appartenenti a questa

classe, al momento dell'indagine,

non manifestano segni, sintomi o difetti

significativi, riscontrabili con il controllo

visivo, tali da far ritenere che il fattore

di sicurezza naturale dell'albero si sia

ridotto. Per questi soggetti è opportuno

un controllo visivo periodico, con cadenza

stabilita dal tecnico incaricato, comunque

non superiore a cinque anni.

B bassa

Gli alberi appartenenti a questa classe,

al momento dell'indagine, manifestano

segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili

con il controllo visivo ed a giudizio del

tecnico con indagini strumentali, tali

da far ritenere che il fattore di sicurezza

naturale dell'albero non si sia

sensibilmente ridotto. Per questi soggetti

è opportuno un controllo visivo periodico,

con cadenza stabilita dal tecnico incaricato,

comunque non superiore a tre anni.

L'eventuale approfondimento diagnostico

di tipo strumentale e la sua periodicità

sono a discrezione del tecnico.

C moderata

Gli alberi appartenenti a questa classe,

al momento dell'indagine, manifestano

segni, sintomi o difetti significativi,

riscontrabili con il controllo visivo e di

norma con indagini strumentali*.

Le anomalie riscontrate sono tali da far

ritenere che il fattore di sicurezza naturale

dell'albero si sia sensibilmente ridotto.

Per questi soggetti è opportuno un controllo

visivo periodico, con cadenza stabilita dal

tecnico incaricato, comunque non superiore

a due anni. L'eventuale approfondimento

diagnostico di tipo strumentale e la sua

periodicità sono a discrezione del tecnico.

Questa avrà comunque una cadenza

temporale non superiore a due anni

questi soggetti il tecnico incaricato può

progettare un insieme di interventi colturali

finalizzati alla riduzione del livello di

pericolosità e, qualora realizzati, potrà

modificare la classe di pericolosità dell'albero.

* è ammessa una valutazione analitica 

documentata. 

C/D elevata

Gli alberi appartenenti a questa classe, al

momento dell'indagine, manifestano segni,

sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il

controllo  visivo e di norma con indagini

strumentali*. Le anomalie riscontrate sono

tali da far ritenere che il fattore di sicurezza

naturale dell'albero si sia drasticamente

ridotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato

deve assolutamente indicare dettagliatamente

un insieme di interventi colturali. Tali interventi

devono essere finalizzati alla riduzione del

livello di pericolosità e devono essere

compatibili con le buone pratiche arboricolturali.

Qualora realizzati, il tecnico valuterà la

possibilità di modificare la classe di pericolosità

dell'albero. Nell'impossibilità di effettuare

i suddetti interventi l'albero è da collocare

tra i soggetti di classe D. * è ammessa una

valutazione analitica documentata.

D Estrema

Gli alberi appartenenti a questa classe, al

momento dell’indagine, manifestano segni,

sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il

controllo visivo e di norma con indagini

strumentali. * Le anomalie riscontrate sono

tali da far ritenere che il fattore di sicurezza

naturale dell’albero si sia ormai, quindi,

esaurito.Per questi soggetti, le cui prospettive

future sono gravemente compromesse, ogni

intervento di riduzione del livello di pericolosità

risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con

tecniche contrarie alla buona pratica

dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a

questa classe devono, quindi, essere abbattute.

* è ammessa la valutazione analitica documentata. 

 

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